Data: | 22.12.2018 |
Sofia Goggia scalpita. La frattura al malleolo che non le ha ancora permesso di gareggiare in
Coppa del Mondo è ormai saldata e la campionessa olimpica della discesa lavora duramente
per rientrare a gennaio. Ma venerdì 28 dicembre sarà davanti alla televisione per non perdere
un solo secondo della discesa di Bormio. “Sulla Stelvio vedi davvero il massimo, il meglio
tecnicamente di quanto i discesisti sanno fare”, afferma Sofia.
Ha mai gareggiato sulla Stelvio?
“ Sì, ma in gigante sulla parte finale della pista quando ero al secondo anno allieva. Molto
tempo fa”.
Da discesista di razza cosa le piace di questa pista?
“Ha tutto. Quella di Bormio è davvero una discesa tosta. E’ lunga, complicata, sempre
velocissima e faticosa come nessun altra”.
Le piacerebbe buttarsi pure lei in questa picchiata?
“No, noi donne abbiamo le nostre piste su cui concentrarsi e non sono affatto semplici. Tutte
le piste meritano rispetto, ma questa ha qualcosa in più. Una discesa sulla Stelvio bisogna
davvero prepararla bene, fisicamente, tecnicamente e mentalmente”.
Eppure Lindsey Vonn avrebbe voluto provare ad affrontare gli uomini, aveva lanciato
l’idea di Lake Louise e poi timidamente aveva accennato anche a Kitzbuehel…
“Capisco Lidsey. E’ stata il mio modello, il mio punto di riferimento. Ho provato quasi pudore
quando mi sono piazzata davanti a lei. Ma se parliamo di Lake Louise quella è una pista che
nei confronti della Stelvio è un “baby”, adatta per la prima picchiata della stagione. La Vonn
disse queste cose quando era al culmine della carriera, ora non saprei dire come la pensa”.
Allora si concentra solo sulle gare che ha davanti.
“Non vedo l’ora… Ma 28 e 29 dicembre organizzerò la mia giornata fra allenamenti e
fisioterapia in modo da poter seguire le due gare di Bormio. C’è sempre qualcosa da
imparare”.